“Negli ultimi anni le profonde trasformazioni che stiamo vivendo nel mondo del lavoro, della formazione, del tempo libero e nelle relazioni tra le persone hanno investito positivamente anche il mondo dell’ospitalità. Un hotel non è più solo un hotel, così come un ristorante o una caffetteria non sono più solo luoghi dove fare colazione o cenare”.
Così Giovanni Franceschelli, fondatore di Rizoma Architetture, introduce il tema del profondo cambiamento che sta avvenendo in tutti i settori, compreso quello dell’ospitalità. Alla luce di questa premessa, quali sono le coordinate che lo studio segue per scegliere arredi e accessori per gli spazi di accoglienza?
“Possiamo dire che il disegno degli spazi comuni richiede oggi un approccio progettuale diverso, fondato sui principi di flessibilità ed ibridazione d’uso. Spazi per il coworking, il food&beverage, per lo studio e l’organizzazione di eventi temporanei richiede molta attenzione nella scelta di arredi ed accessori: tutto deve essere facilmente spostabile, riconfigurabile, ma soprattutto confortevole. Gli arredi degli spazi comuni devono, a mio avviso, favorire una piena facilità d’uso e soprattutto creare le condizioni perché in questi spazi possano nascere nuove occasioni di socialità. Non si tratta più di scegliere arredi e accessori di styling in base al loro colore, materiale o design: è importante valutare con attenzione altri aspetti, non più rinunciabili: sostenibilità, riciclo, riuso dei materiali, resistenza al fuoco, agli usi e allo stress meccanico. Uno spazio per l’accoglienza dovrebbe essere aperto, informale, trasformabile, durevole e sostenibile; questi parametri guidano le nostre scelte fin dall’inizio, quando definiamo il layout funzionale di un luogo che diventerà spazio ad uso pubblico, spazio identitario per una comunità temporanea”.
Fra arredi, luci, accessori e dettagli tessili chi governa il disegno di un hotel?
Il progetto di interior design non può prescindere da quello del lighting e viceversa; dunque, ogni elemento pensato per uno spazio di accoglienza riflette questo principio di interconnessione e profondo legame. Il progetto tessile, che comprende tappeti, arredi imbottiti e tende, rappresenta il vestito “caldo e comodo” che ritengo forse il più importante aspetto nei progetti che abbiamo seguito. Il comfort abitativo e la facilità d’uso degli spazi prevedono uno studio attento dell’illuminazione tecnica e decorativa, mai scontata e banale, per garantire ottime performance durante tutta la giornata. Al tempo stesso, gli arredi di uno spazio di accoglienza generano un’atmosfera che rimarrà nella memoria delle persone che hanno usato questi spazi. Per questo, ritengo che l’esperienza sensoriale ed in particolare quella tattile siano molto importanti, perché lasceranno un ricordo piacevole quanto più saranno studiati tutti gli aspetti di contorno. Luce, styling, musica, vegetazione: ogni elemento può contribuire ad ampliare le nostre sensazioni e la nostra esperienza “tattile” in uno spazio di accoglienza. L’uso del colore unisce e governa tutti gli elementi che compongono i nostri progetti di interior design, perché riteniamo che la scelta cromatica possa e debba influire positivamente nella percezione degli spazi, anche solo mettendo di buon umore le persone o colpendo e stimolando la loro attenzione.
Nell’ambito del tessile, quali elementi danno personalità a un ambiente?
Il progetto di interior design, in particolare per gli spazi dell’accoglienza sia nel settore dell’hospitality come in ambito residenziale, prevede un’attenta analisi del livello di comfort da garantire alle persone che ci abiteranno, vivranno o lavoreranno. Il progetto tessile contribuisce in larga parte a conferire a tali ambienti i requisiti di comfort desiderati, pensando per prima cosa agli arredi imbottiti, alle tende o separazioni tessili tra ambienti e soprattutto usando tappeti e moquette tecniche per definire “isole” e ambienti funzionalmente distinti, seppure all’interno di un open space. Nelle aree lounge e break out negli hotel, case private, ristoranti, studentati, uffici o hall di aeroporti, la possibilità di usare superfici tessili e in particolare tappeti fortemente iconici rappresenta la migliore soluzione per fornire identità e personalità agli ambienti, senza doverli necessariamente separare fisicamente. Un tappeto è già un mondo a sé stante, un’isola felice, una pausa, un rifugio morbido e “sicuro”, dove la nostra mente e il nostro corpo possono sentirsi a proprio agio, in un ambiente istintivamente più accogliente e “protetto”, anche se aperto verso il resto dello spazio. Il progetto per un tappeto e per un’intera collezione, come nel caso della collaborazione con Luxury Carpet, parte proprio da questo obiettivo: costruire un mondo nuovo, dinamico e iconico, proiettato verso nuovi orizzonti, quasi come si trattasse di una vibrante cosmogonia, la genesi di un nuovo ordine “spaziale”. Forme geometriche non convenzionali, realizzate grazie alla grande maestria di Luxury Carpet, la rottura di confini e di bordi, gli sconfinamenti e un continuo degradé di colori sono il tratto distintivo di un tappeto che vuole accogliere tutti e tutte, grazie a un amore planetario!