La boutique del verde di Frontera Gardens

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Francesco Frontera

Da più di trent’anni Frontera Gardens progetta, realizza e cura i giardini di prestigiosi hotel, studiando – insieme agli architetti, agli interior designer e ai direttori delle strutture – il modo giusto per rendere l’outdoor una parte fondamentale della proposta di ospitalità.

Toscano per nascita e per accento, Francesco Frontera appartiene alla seconda generazione di Frontera Gardens, azienda specializzata nel landscape e nel garden design nata a Firenze negli anni ’80 e cresciuta, nei decenni successivi, specializzandosi nel progetto dei giardini per strutture ricettive. Oggi è uno studio interdisciplinare di architetti paesaggisti, architetti, designer di illuminazione esterna e designer di arredi da esterno, oltre alla squadra che si occupa della manutenzione del verde, specializzata per seguire ogni tipo di intervento. E grazie alla sua organizzazione, al suo know how e alla sua esperienza può seguire dai più estesi progetti di masterplan ai giardini più piccoli ed estremamente dettagliati.

Quanto pesa il mondo degli hotel nella vostra attività?

Sin dalla nascita dell’azienda abbiamo sempre lavorato molto per il mondo alberghiero e per residenze private di impatto altissimo, equiparabili ad hotel come dimensioni e valore. Oggi quello dell’ospitalità è per noi un focus importante, che rappresenta il 60-70% del nostro business, sia relativamente al progetto che alla manutenzione dei giardini. Grazie alle collaborazioni con il settore del lusso abbiamo una solida esperienza nel progetto di queste tipologie di spazi verdi che devono esaltare l’estetica e il comfort delle strutture ricettive, facendo vivere all’ospite esperienze uniche.

In che momento dell’iter di realizzazione di un hotel arriva il progetto degli spazi esterni?

L’ideale è partecipare subito alle riunioni iniziali e confrontarsi con architetti e designer per capire sia le scelte stilistiche che quelle più tecniche, riguardanti per esempio l’impiantistica, perché inevitabilmente si ribalteranno sugli esterni. Questa formula rende il progetto omogeneo e tutti più consapevoli dell’importanza del giardino nel progetto globale. Nei progetti in cui il processo non viene gestito dalla fase iniziale, magari il progetto architettonico è stato approvato, gli spazi sono già stati destinati e quindi, anche se avremmo un’idea migliore, è troppo tardi per realizzarla. Ma anche in queste situazioni critiche riusciamo a trovare una soluzione.

La collaborazione con brand del lusso vi permette di cogliere i cambiamenti delle aspettative dell’ospitalità di lusso. Cosa è cambiato in questo mondo rispetto all’outdoor?

Tra i nostri progetti ci sono collaborazioni con strutture prestigiose – come Villa San Michele a Firenze, l’hotel Cipriani a Venezia, lo Splendido a Portofino, il Monna Lisa a Firenze – e nel lavoro a stretto contatto con architetti, interior designer e direttori di hotel stiamo notando che sempre di più i giardini, e l’outdoor in generale, sono diventati un’estensione coerente e armoniosa degli interni. A questi spazi viene chiesto di raccontare l’identità del luogo, attraverso una fusione tra l’architettura, il design e la parte botanica che deve contribuire a esaltare le caratteristiche del sito.

Ben più che un semplice elemento decorativo…

Certamente: in hotel i giardini, i terrazzi e in generale gli spazi aperti sono una componente essenziale dell’esperienza dell’ospite, dove le persone si rilassano, si connettono con la natura e vivono momenti memorabili del soggiorno.  Quindi queste aree devono offrire benessere e sostenibilità.

Quali nuove sfide ha portato il cambiamento climatico?

Ha impattato molto sul nostro lavoro. Ci ha imposto una revisione del modo di affrontare il progetto, concentrandoci sulle piante a maggior sostenibilità, che vivono di più e meglio, lasciandoci guidare dalla resilienza oltre che dall’estetica. Le fioriture stagionali, viste con l’ottica della sostenibilità, sono uno spreco: meglio utilizzare specie autoctone e resistenti a condizioni climatiche anche estreme, tenendo in considerazione anche il tema della siccità.  È basilare cercare un equilibrio per cui i costi di manutenzione siano accessibili e si usi il più possibile acqua recuperata: quando progettiamo un giardino noi calcoliamo subito il suo fabbisogno idrico.

Inoltre ci vengono richieste soluzioni che permettano di vivere l’outdoor tutto l’anno con la realizzazione di dehor e strutture adatte a ospitare servizi di ristorazione. Un trend in crescita è quello che richiede strutture architettoniche in cui, pur essendo protetti da freddo e vento, si abbia la sensazione di essere all’aperto.

Una tendenza che si riflette anche nel mondo della produzione, con proposte di tende e pergole sempre più sofisticate e funzionali.

Essere sempre aggiornati su trend e prodotti è parte fondamentale nel nostro lavoro, soprattutto perché nell’ospitalità l’innovazione gioca sempre un ruolo chiave. Per farlo partecipiamo alle manifestazioni legate al design e al lanscape design che permettono di essere a contatto con i player del settore e siamo a stretto contatto con i nostri fornitori che ci propongono prodotti innovativi da integrare nei nostri progetti. Lavoriamo anche molto su misura, sia per il progetto dei complementi che per il verde affidandoci ad artigiani del nostro territorio ma non solo: questo ci permette di avere un ampio margine di personalizzazione creando prodotti che si armonizzano con i colori e lo stile della struttura e ribadiscono l’identità dell’hotel.

La boutique del verde di Frontera Gardens - Ultima modifica: 2025-03-21T15:43:52+01:00 da Anna Calvanese

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