Chi torna nella sua camera in albergo dopo una giornata trascorsa immagazzinando immagini e suoni di una giornata di vacanza vuole trovare nella sua stanza la giusta calma per far riposare i sensi e dare agli stimoli tempo e spazio per mettersi in ordine. Che ruolo gioca la porta in questa dinamica? Una parte fondamentale, perché crea le condizioni per lasciare il resto del mondo fuori, isolando gli ospiti sia fisicamente che acusticamente.
Sicurezza & comfort
Roberto Pietrelli, che fa parte della seconda generazione alla guida di Fratelli Pietrelli, negli anni ha visto cambiare le richieste dei committenti di strutture ricettive per andare nettamente in questa direzione: “Fino a quindici anni fa negli interventi di sostituzione delle porte in albergo la richiesta più significativa riguardava la sicurezza. Quando abbiamo intrapreso la produzione di porte per hotel il tema era quasi esclusivamente quello della resistenza al fuoco. Con il passar del tempo – e ancora di più negli alberghi di lusso e di fascia molto alta – l’esigenza di isolamento acustico è diventata sempre più importante”. Alla sicurezza quindi si è aggiunto il tema del comfort.
I rumori restano fuori
E alle nuove richieste del mercato è seguito il grande impegno di Pietrelli nella realizzazione di prodotti più performanti anche da questo punto di vista. “Ci siamo trovati sempre più spesso ad affrontare questo tipo di situazioni – spiega Roberto Pietrelli – e oggi siamo arrivati a un isolamento acustico reale di 44 decibel”. Un valore molto elevato, che modifica in modo sensibile il comfort in camera. Un tema importantissimo e ormai non solo nelle strutture di lusso: “ci viene richiesto anche nelle strutture più piccole” conferma Roberto Pietrelli.
A misura di cliente
Con la sua intensa attività nel settore dell’ospitalità e più di 60 anni di esperienza – l’azienda è stata fondata nel 1960 da Guido e Leandro Pietrelli a Fano, in provincia di Pesaro – Pietrelli guarda al mondo degli hotel da un osservatorio privilegiato che le permette di vedere nascere e svilupparsi i trend del settore, come quello che ha visto evolversi il prodotto porta da elemento puramente tecnico a oggetto caratterizzante dello spazio dell’albergo, con elevati requisiti anche estetici. Le porte di Pietrelli sono il risultato di un dialogo tra sostanza e forma e di una grande collaborazione con gli architetti e i designer coinvolti di volta in volta nei diversi progetti. “Siamo diventati bravi a tradurre nelle porte il pensiero e la filosofia dell’architetto in modo che ottenga il risultato che si era prefissato”. Non a caso tra i valori dell’azienda c’è da sempre quello di lavorare non per il mercato, ma per il cliente, con soluzioni su misura, conciliando la qualità estetica con le peculiarità tecniche. Tra le quali la durabilità è una caratteristica prioritaria, perché la porta dell’hotel è soggetta ad un uso quotidiano e quindi, affinché conservi la sua bellezza, deve avere anche un’elevata resistenza.
Il valore della personalizzazione
Il W Rome, l’Hoxton e il Rocco Forte Hotel de la Ville nella Capitale, Palazzo Parigi a Milano, il 25Hours di Firenze, il J Hotel di Torino, il Double Tree di Trieste sono alcune delle referenze di Pietrelli che descrivono un itinerario prestigioso nell’ospitalità di lusso. Come sviluppa la collaborazione con i progettisti coinvolti nella realizzazione degli hotel? “Il dialogo con gli architetti comincia nella fase di progettazione dell’albergo, quando viene scelta la soluzione più adatta all’interno delle nostre proposte tecniche e si comincia a lavorare sulle personalizzazioni” illustra Roberto Pietrelli. E sulle personalizzazioni si apre un mondo di possibilità che riguardano le finiture, le cerniere, i nodi, i materiali, il tipo di inserimento nel muro, per far sì che il designer possa esprimere anche nelle porte il concept che ha definito per l’hotel. Una modalità di lavoro importante, una collaborazione proficua con il progettista e, in sintesi, quello che Roberto Pietrelli definisce “il segreto del nostro successo”.
L’imperativo della flessibilità
All’estrema personalizzazione deve però affiancarsi una grande capacità produttiva in grado di rispondere alle richieste di tempi sempre più sfidanti. Lo riassume Roberto Pietrelli dicendo che “un’azienda che vuol sopravvivere in questo mercato deve essere molto, molto veloce”. E così Pietrelli, la cui produzione è tutta concentrata a Fano, con una cinquantina di dipendenti, ha lavorato anche per garantire una grande flessibilità e tempi di risposta molto brevi dalla fase di progetto a quella delle campionature e della produzione. È la forza di un’azienda avanzata tecnologicamente, che lavora con sistemi produttivi all’avanguardia, personale specializzato, materiali di elevata qualità.
Sostenibilità certificata
Anche sul tema della certificazione Pietrelli offre ai suoi committenti risposte e garanzie di affidabilità. La certificazione FSC dei prodotti garantisce infatti che le porte sono state realizzate con materie prime derivanti da foreste correttamente gestite secondo i principi della gestione forestale e della catena di custodia. “Per i nostri clienti questo tipo di richieste è prassi” dice Roberto Pietrelli. Ma non solo: grazie ai prodotti privi di formaldeide, le porte Pietrelli sono idonee all’utilizzo anche in edifici Leed”.