Isidoro Di Franco, General Manager Toscana Resort Castelfalfi

Isidoro Di Franco, General Mangager di Toscana Resort Castelfalfi,

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Isidoro di Franco, General Manager di Toscana Resort CastelfalfiIntervista a Isidoro Di Franco, General Manager di Toscana Resort Castelfalfi, situato al confine tra le province di Firenze e Siena, nel cuore della Toscana, lontano dalle grandi vie di comunicazione ma di facile accessibilità. Il complesso turistico ricettivo, di proprietà della tedesca Tui, è immerso nell’incantevole scenario della campagna toscana. Comprende due hotel, ville e appartamenti disseminati all’interno della tenuta, tre ristoranti e un golf club.

Per l’estate 2020 il Toscana Resort Castelfalfi ha potenziato le attività sportive e di wellness all’aria aperta. Come è cambiata la vostra offerta?
Siamo avvantaggiati per il fatto di essere un resort immerso nella natura. La proprietà è di 1100 ettari. Ampi spazi, aria aperta, bellezza della campagna, ecosostenbilità ed enogastronomia sono sempre stati i punti principali della nostra offerta. Oggi puntiamo ancora di più su questi elementi per offrire una vacanza rigenerante e all’insegna della sicurezza. Abbiamo aumentato le opportunità di fruire degli spazi esterni per praticare golf, tennis, trekking guidato e passeggiate nei boschi e a cavallo.

Inoltre, ora offriamo anche la possibilità, per esempio, di fare yoga su piattaforme aperte con vista sul panorama o degustazioni di vino direttamente nei vigneti. Alle due piscine già a disposizione dei nostri ospiti ne abbiamo aggiunte due delle altre quattro che fanno parte della nostra tenuta, che erano aperte al pubblico ma che quest’anno sono state riservate per l’uso esclusivo della clientela interna. In questo modo assicuriamo ai nostri ospiti più spazio e più sicurezza.

Altre novità?
Abbiamo realizzato un nuovo bar ristorante all’interno della club house del Golf Club Castelfalfi, che va ad aggiungersi ai tre ristoranti già presenti all’interno del resort. Inoltre, quando arrivano, i clienti possono scaricare un’app che consente loro di prenotare i tavoli nelle strutture F&B per prima colazione, pranzo e cena, così possiamo regolare meglio i flussi ed evitare affollamenti. Ovviamente, il buffet del breakfast è stato eliminato e la prima colazione è interamente servita al tavolo. Inoltre, abbiamo introdotto la consegna a domicilio di pasti dei nostri ristoranti. Il nostro resort, infatti, oltre a due hotel comprende anche ville, casali e appartamenti.

Più in generale, quello che vogliamo è garantire la sicurezza di ospiti e collaboratori attraverso rigorosi protocolli di igiene e sicurezza, senza però dare l’impressione di trovarsi in un ambiente ospedalizzato. Anche per questo, abbiamo deciso di limitare l’occupazione massima al 65%, anche nei periodi di altissima stagione. In questo modo, all’interno del resort non si creeranno code e assembramenti.

Come stanno andando le prenotazioni per l’estate?
Fino a qualche settimana fa era tutto fermo, arrivavano solo cancellazioni. Da quando la situazione epidemiologica ha cominciato a migliorare e i paesi europei iniziano a riaprire le frontiere o a comunicare le date in cui lo faranno, torniamo a vedere la luce alla fine del tunnel. Il trend delle prenotazioni è in aumento dai nostri mercati tradizionali: Germania, Gran Bretagna, Belgio, Francia, Svizzera, anche dall’Austria.

Arrivano anche prenotazioni dall’Italia, normalmente – a esclusione del segmento MICE – piuttosto limitate e concentrate in luglio, agosto e inizio settembre. Credo che non appena la clientela italiana riacquisterà fiducia, il mercato ripartirà. Sono sicuro che, se marketing e comunicazione funzioneranno, come speriamo, quest’anno gli italiani vorranno riscoprire le straordinarie bellezze del nostro paese.

Castelfalfi appartiene al gruppo turistico Tui. In che modo la casa madre sta supportando la vendita del prodotto Italia?
Tui sta iniziando campagne di marketing in diversi paesi europei per promuovere l’Italia, dove non ha solo Castelfalfi, ma anche molte altre strutture. Queste campagne puntano molto sul viaggiare in sicurezza. Il gruppo ha stilato un piano in dieci punti che si impegna a rispettare in ogni struttura e, nel caso in una struttura sia impossibile applicarli, a non aprirla affatto. Il rispetto dei dieci punti è affidato a una società esterna che fa ispezioni prima e durante l’apertura.

Qual è il suo sentiment per i prossimi mesi?
Sono ottimista o non avrei affrontato l’avventura di aprire un resort come questo. Credo che quello di viaggiare sia ormai un bisogno irrinunciabile. A maggior ragione, molte persone costrette in casa per mesi per il lockdown ora hanno un desiderio ancora più forte di viaggiare. Lo si vede già dal trend delle prenotazioni del gruppo Tui: in Germania le loro strutture sono già tutte piene. I tedeschi, e non solo loro, continueranno a viaggiare. Quando finalmente sapremo con certezza quando riapriranno tutti i confini in Europa, sono certo che le strutture che fanno un buon lavoro nel mettere in sicurezza staff e clienti e propongono novità con creatività avranno belle sorprese.

A suo parere, la situazione attuale può anche offrire nuove opportunità di sviluppo per il prodotto Italia?
Penso di sì. Per esempio, il Golf Club Castelfalfi ha un campo con due percorsi e 27 buche. Per ora stiamo puntando su una stagione fino al 31 ottobre, ma stiamo ricevendo richieste di prenotazione anche per novembre e dicembre. Forse, quindi, con più ospiti potremo avere una stagione più lunga del solito. Del resto, se ci pensiamo, russi e americani sono in una fase diversa dell’emergenza coronavirus e non hanno ancora ricominciato a viaggiare. Lo faranno probabilmente fra un paio di mesi e vorranno recuperare il tempo perduto. E in autunno e inverno i nostri campi da golf, grazie alle temperature più miti, sono più accessibili di quelli del nord Europa. Potrebbe quindi esserci un’opportunità di incentivare il golf italiano.

In generale, qual è, a suo parere, l’elemento più critico della ripartenza?
L’unica cosa che noi albergatori dobbiamo superare è la paura dell’incertezza. Per riaprire un hotel ci vuole liquidità. Normalmente, noi albergatori siamo abituati a fare previsioni in base allo storico. In questo momento, però, nessuno può basarsi sui dati del passato perché nessuno di noi ha vissuto una situazione lontanamente paragonabile a quella che stiamo vivendo. Quindi, è difficile fare previsioni di occupazione, calcolare quanto personale ci serve, stimare i costi. Molti, di fronte a questa incertezza, decidono di non aprire la loro struttura. Ma se riapriamo, riapriamo anche tutti i canali di marketing ed esploriamo nuovi mercati che non sono soltanto americani, russi, e cinesi. Credo che dobbiamo investire su questa stagione, sono sicuro che ci sia l’opportunità di raggiungere nuovi clienti e nuovi mercati per il presente ma anche per le future stagioni.

Isidoro Di Franco, GM Toscana Resort CastelfalfiIsidoro Di Franco
GM Toscana Resort Castelfalfi

Si è diplomato all’Istituto per il turismo di Palermo e ha seguito corsi di specializzazione presso la Cornell University. La carriera si è inizialmente dipanata all’interno del gruppo Marriott, in cui è rimasto 18 anni, fino a ricoprire la posizione di director of room operations in hotel a Vienna e Roma. Successivamente è diventato general manager dell’Hilton Giardini Naxos, quindi del Four Points by Sheraton Bolzano. Dal luglio 2017 è General Manager di Toscana Resort Castelfalfi.

Isidoro Di Franco, General Manager Toscana Resort Castelfalfi
- Ultima modifica: 2020-06-11T12:33:55+02:00
da Flavia Fresia

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