Identità Milano è sempre più accogliente: dibattiti, panel e confronti sul futuro dell’ospitalità

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Alla ventesima edizione del congresso di Identità Golose, che si è svolto a Milano dal 22 al 24 febbraio, si è rafforzata la sezione dedicata all’ospitalità. Nel Cluster Hospitality hanno trovato spazio importanti realtà del mondo alberghiero di alta gamma che hanno raccontato e confrontato le loro visioni.
La forza delle connessioni
L’inserimento, per il secondo anno, e in modo molto più articolato, del tema dell’ospitalità prende atto del sodalizio sempre più convinto tra un’offerta di ospitalità di alto livello e una proposta gastronomica altrettanto elevata. Se nel passato il ristorante in hotel è stato considerato un asset inevitabile ma non ‘conveniente’, da qualche anno l’aria è completamente cambiata: il ristorazione è parte integrante dell’offerta alberghiera e può contribuire in modo importante a costruire sia la reputazione che il bilancio di un hotel.
Lo ha confermato il gruppo di professioniste tutta al femminile del panel dal titolo “La ristorazione come volano del business alberghiero”, moderato da Elisabetta Canoro, curatrice del Cluster Hospitality, e Carlo Passera, redattore di Identità Golose, che ha avuto come ospiti Cinzia Primatesta Cannavacciuolo di Cannavacciuolo GroupAlessia Meli, maître de maison di Palazzo Ripetta a Roma, Luana Mazzega, direttrice di Palazzo Venart a Venezia, Mariella Organi, direttrice di sala de La Madonnina del Pescatore a Senigallia,  e Valentina Picca Bianchi, vicepresidente vicario ANBC-FIPE.
Nel caso di Cinzia Primatesta, l’unione tra ospitalità e ristorazione è rappresentata dal sodalizio professionale e umano tra la sua esperienza di albergatrice e quella di Antonino Cannavacciuolo, chef, che ha dato vita prima a Villa Crespi, sul Lago d’Orta, e poi alla collezione Laqua Resorts, collezione di resort in luoghi incantevoli in cui l’offerta gastronomica è molto curata e parte importante nell’esperienza del soggiorno.
Per Palazzo Venart, il punto di svolta è stato l’arrivo nel ristorante dell’hotel di Donato Ascani, coadiuvato da Enrico Bartolini. Con Ascani arrivano due stelle Michelin e nasce anche una sinergia nuova: l’hotel e il ristorante, Glam, collaborano per un’offerta di ospitalità ancora più ricca.
Da Venezia a Roma, dalle catene agli hotel indipendenti: anche l’esperienza di Palazzo Ripetta, a Roma, restituisce una storia interessante in merito alle scelte della cucina. San Bylon, ristorante della struttura, propone una cucina semplice che però ha un compito importante: trasportare l’ospite nella cultura del luogo.

Il ruolo del design
Gli hotel diventano sistemi complessi, in cui le nuove funzioni assumono sempre più spazio – ristoranti, certo, ma anche spa, coworking, eventi – e si incrociano diversi target, composti da chi soggiorna nella struttura e di chi vi transita. A fare una sintesi delle esigenze e delle richieste degli hotel contemporanei sono chiamati l’architettura e il design, che a queste nuove istanze devono dare concretezza. Nel Cluster Hospitality di Identità Milano si è parlato anche di questo tema, in un panel che ha avuto come ospiti Daniela Baldo, founding partner dello Studio Marco Piva, Mariapia Bettiol, founder Bettiol Architecture, Angelica Federici, direttrice creativa e food & beverage manager di Palazzo Talìa, a Roma, Gabriele Gascòn, ceo di Gascón Group, Federico Spagnulo, founder Spagnulo&partners e Giorgio Visentin, project manager di MMA Projects.

Davide Macaluso, Silvio Vettorello, Graziella Arba e Stefano Plotegher

Tutte le visioni della sostenibilità
Nelle diverse occasioni di confronto del Cluster Hospitality sono stati trattati tutti gli argomenti topici del settore. Di come si costruisce un’esperienza indimenticabile in albergo, con Davide Macaluso, food&beverage manager del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, che propona una colazione da effetto wow,  Silvio Vettorello, general manager del Grand Hotel Tremezzo e del Passalacqua Hotel Lake Como, due realtà che stanno contribuendo a creare un’immagine rinnovata della destinazione, Graziella Arba, general manager di Castel Monastero, ex convento immerso nel Chianti senese, Stefano Plotegher, ceo dell’Hotel Palace Merano, la prima medical spa d’Italia che offre un percorso personalizzato e conta sul 70% di clienti repeaters.

La sostenibilità è stato un tema trasversale, toccato in vari momenti della tre giorni milanese: ne hanno parlato Biagio Spagnuolo, general manager dell’hotel Sant’Angelo a Matera, che ha sottolineato come Matera sia sostenibile per natura, con la sua conformazione e la sua particolarità di città difficile da raggiungere e da ‘conquistare’; Vito Spalluto del 7 Pines Resort, con le esperienze ‘locals’, come la ‘giornata col pastore’, e la ferma intenzione di raccontare una nuova Costa Smeralda, Bianca Passera, presidente del Gruppo LarioHotels, che ha evidenziato il valore della sostenibilità inteso come somma di azioni concrete – efficienza energetica, riduzione delle emissioni, risparmio idrico e la valorizzazione della biodiversità – e meno tangibili ma altrettanto importanti come il benessere sociale, Vittoria Ferragamo, responsabile della sostenibilità e dei progetti speciali a Il Borro, impegnata nella tutela della biodiversità nei 1.100 ettari biologici che circondano il borgo, Raphael Kaminsky, hotel manager di Villa Petriolo, con la sua idea di riproporre una comunità come quella originale del luogo, Stefano Gaiofatto, general manager del Boutique Hotel Stresa, dove la sostenibilità passa anche da un sistema geotermico e dalla rimessa in opera dell’orto.

Vito Spalluto, Bianca Passera e Biagio Spagnuolo


Hanno parlato di hotel che diventano destinazioni Pietro Irollo de Lutiis, proprietario di Furore Grand Hotel, e Adda Attanasio, director of sales and operations e proprietaria del Vetera Matera: nel primo caso siamo in costiera amalfitana, nel secondo nella città lucana che sta riconoscendo il suo grande potenziale. Nel primo caso una destinazione consolidata, all’interno della quale è importante distinguersi e avere un’identità riconoscibile, nel secondo un lavoro importante da fare per definire la personalità e rendere conosciuta Matera anche al pubblico internazionale. 

Un’idea di futuro
La ventesima edizione di Identità Identità Milano ha scelto come titolo Identità Future e durante la terza giornata di lavori è stata citata una frase di Roberto E. Wirth, una delle grandi personalità dell’ospitalità italiana: “Non guardiamo mai al passato perché ci distrae dal presente,
e il nostro obiettivo è il futuro”.

Elisabetta Canoro, curatrice del Cluster Hospitality di Identità Milano

Una conferma del legame tra cucina e ospitalità che arriva anche da Elisabetta Canoro, ideatrice e curatrice del Cluster Hospitality. “La connessione tra la cucina d’autore e l’ospitalità è ormai imprescindibile” afferma Elisabetta.
E se sono state tante – e di altissimo livello – le strutture presenti a questa edizione – Bellevue Syrene, Boutique Hotel Stresa, Vetera Matera, Relais & Chateaux, Borgo San Gregorio, Bzar Hotels, Canne Bianche Lifestyle Hotel, Caracciolo Hospitality Group, Castel Monastero, Como Castello Del Nero, Grand Hotel Alassio Beach & Spa Resort, Excelsior Hotel Gallia – Marriott, W Rome – Marriott, Furore Grand Hotel, Le Marne Relais, Manfredi Collection Punta Tragara, Manfredi Collection Palazzo Manfredi, Palace Merano, Palazzo Ripetta, Romanengo, San Salvatore, Sant’Angelo, St Regis Venice – Marriott, 7 Pines Resort, Tenuta Di Castelfalfi, Villa Lario Resort, Villa Petriolo, Vretreats – Elisabetta Canoro sta già pensando alla prossima, con tante idee e progetti. Appuntamento al 2026.


Identità Milano è sempre più accogliente: dibattiti, panel e confronti sul futuro dell’ospitalità - Ultima modifica: 2025-03-02T10:19:00+01:00 da Redazione

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