“You come for the design and you come back for the experience”: Xavier Padovani, co-fondatore di Experimental Group – società con strutture fra Parigi, Londra, New York, Biarritz e Ibiza – descrive in questi termini il tipo di ospitalità scelta per Cowley Manor Experimental, hotel coloratissimo dove la progettista Dorothée Meilichzon è riuscita a combinare il rispetto per la struttura del Seicento con una creatività contemporanea.
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Immerso nella storia
Costruito nel 1695 nel Gloucestershire fra le colline Cotswolds, il maniero di Cowley ha una storia lunga e articolata: il terreno su cui sorge era stato scambiato da Edoardo il Confessore per quello su cui poi è stata costruita l’abbazia di Westminster; nel tempo di proprietà dei re, più avanti nei secoli è stato poi rifugio contro gli attacchi aerei tedeschi durante la II Guerra Mondiale. Con un passato così denso, sulla carta sarebbe stato potenzialmente complicato riuscire non solo a ‘reggerlo’ ma anche a trasformare gli spazi valorizzando l’esistente e indicando un futuro fatto di colore, fantasia, creatività, con riferimenti diretti ad Alice nel Paese delle Meraviglie e al suo mondo fantastico descritto da Lewis Carroll, che si dice abbia soggiornato da queste parti.
Un ponte tra le epoche
“Cowley Manor è un maniero molto antico, con molta storia, costruzioni e decostruzioni nel tempo. Il mio lavoro è stato quello di creare un ponte tra tutte queste epoche; ho sviluppato un progetto di interior design legato al maniero originale e alla sua eredità britannica, ma capace anche di celebrare le nuove aggregazioni e il periodo in cui stiamo vivendo”, racconta la progettista Dorothée Meilichzon che così continua: “Al piano terra ci sono molte aree comuni: la sala da pranzo, il cocktail bar, la biblioteca, la garden room, la sala giochi, il soggiorno… e sono tutte collegate fra loro attraverso la lobby e il giardino, rendendo lo spazio molto intimo ma anche pieno di vita. Ai piani superiori si trova la metà delle camere. All’esterno, poi, si trovano altri due edifici: la vecchia stalla che oggi ospita l’altra metà delle camere e la spa, poco più avanti, completamente moderna, in cemento e con grandi vetrate. A breve verrà inaugurato anche il quarto edificio, in pietra e legno, con alcune camere aggiuntive che si affacciano sul parco”.
La bella confusione
Le camere sono oggi in tutto 36 e sono state pensate come un ‘joueux bordel, a happy mess’, un pensiero alla base del progetto di Dorothée Meilichzon: “Volevamo che lo spazio fosse gioioso e accogliente; abbiamo quindi usato molti colori, soprattutto molto verde per celebrare l’incredibile giardino, e anche molti decori. La maggior parte sono geometrici, spesso vere e proprie scacchiere: dipinte, intagliate, stampate, ma anche su piastrelle o scolpite su tappeti. È stato un modo per rendere omaggio ad Alice nel Paese delle Meraviglie e ai ‘suoi’ personaggi delle carte da gioco, immaginati da Lewis Carroll durante un soggiorno a Cowley. È stato anche un bel modo di portare un po’ di modernità e di bilanciare alcune delle storiche boiserie”.
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Materiali e colori
La scelta dei materiali ha privilegiato le superfici capaci di valorizzare e far risaltare i colori, perché lucide o riflettenti o, per natura, perché definiti da toni saturi e forti: spazio, quindi, a lacche e lava smaltata, ottime occasioni per portare negli spazi comuni e nelle camere il giallo, il verde, il rosso o il blu, ma anche al marmo levigato, a lino e lana, a mobili in vimini, al noce: “tutti i materiali portano a Cowley Manor un pattern o un colore. Niente è neutro”, chiude Dorothée Meilichzon.
Tradizioni reinventate
Sempre a livello compositivo, un focus particolare ha riguardato il progetto per i bagni, ambienti dove è stato possibile giocare con dettagli e colori per definire spazi sia allegri che funzionali, dai rivestimenti ai sanitari: “l’angolo vanity è sempre uno dei nostri punti di riferimento, perché è una bella opportunità per disegnare specchi e lavabi in modo non convenzionale. A Cowley Manor abbiamo reso omaggio al tradizionale lavabo con piedistallo inglese, ma reinventandolo con un piede in legno laccato e un piano in pietra lavica, su cui sono scolpiti i lavabi. È un elemento colorato a cui è stato affiancato uno specchio molto semplice, con una cornice quadrata in marmo bianco di Carrara”.
La ricerca del connubio fra storia e innovazione arriva anche nei bagni del Cowley Manor, per i quali è stata selezionata la serie Diametro35 di Ritmonio proprio per la sua capacità di abbinare alle geometrie classiche l’innovazione funzionale e la varietà di proposte.
La collezione, qui nella variante Elegance e in finitura Brushed, è infatti disponibile per lavabo, vasca e doccia. La cura per le proporzioni e il disegno ergonomico degli elementi si affiancano alle geometrie scelte per il bagno e ai colori vivaci dei materiali. Parte del gruppo Experimental, il Cowley Manor nasce in un luogo storico, un edificio del 1695 al tempo proprietà del re, e si presenta oggi come uno spazio giocoso, super colorato e ricco di riferimenti alle atmosfere fatate di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Ristorarsi e rilassarsi
Dopo il relax in camera, a seconda dell’orario gli ospiti possono dirigersi al bar per un tè o per un cocktail al Club Cotswold; se invece ci si sta avvicinando all’orario di pranzo o di cena, il ristorante capitanato dallo chef inglese Jackson Boxer saprà accoglierli e offrire un menù che spazia fra piatti della cucina francese e altri della tradizione del Gloucestershire.
Al Cowley Manor è inoltre presente anche una spa, dove vengono proposti trattamenti con la linea di skincare vegana Manu Silk, 100% vegetale e nata dalla combinazione fra oli essenziali ed erbe. Ma non solo, Xavier Padovani sottolinea che qui, fra le altre proposte, “gli ospiti possono anche fare esperienza di foraging – cioè essere accompagnati da una guida e raccogliere bacche, fiori edibili, funghi o altre erbe commestibili, o seguire una masterclass di cocktail stagionali con ingredienti sempre raccolti nei terreni di Cowley Manor”. Un altro punto di forza del maniero, infatti, è proprio il suo parco, dove il giardiniere David Masters si prende cura dei prati e dei giardini all’italiana, delle sette sorgenti naturali e di vasche e fontane, degli alberi piantati nel XIX secolo, dal ginko biloba, a cedri, cipressi e sequoie, alle nuove specie.
Comunicazione dinamica
Per aggiornare il pubblico sul Cowley Manor è necessario un piano di comunicazione di marketing multiforme, trasversale e che considera diverse platee e canali; ne parla Xavier Padovani: “abbiamo una strategia di marketing locale, rivolta ai visitatori delle Cotswolds nel Regno Unito e ai residenti locali, e un piano di marketing globale, rivolto agli ospiti internazionali che vengono a trovarci fuori dal Regno Unito. Non sviluppiamo un piano biennale o quinquennale, ma uno che viene aggiornato man mano ogni tre mesi: cerchiamo di muoverci velocemente come il mercato e ci adattiamo rapidamente ai vari cambiamenti per rimanere coerenti con gli scenari del momento”. Sempre nel nome della trasversalità, la comunicazione sulle novità comprende sia newsletter che pubblicazioni su siti regionali e locali, oltre alla presenza sui social e la delega ad agenzie di PR sia locali che globali.