Una lunga serie di opportunità pensate per portare reale innovazione, sviluppo del business e digitalizzazione nelle strutture ricettive, ma che spesso restano sconosciute ai più. Le mettono a disposizione le istituzioni – europee o nazionali che siano – con bandi ad hoc e avvisi pubblici “a finestra”: eppure di tali forme di finanziamenti, spesso anche a fondo perduto, il mondo imprenditoriale che ruota intorno all’ospitalità non sa o non riesce ad approfittare, spesso per mancanza di tempo o di risorse da destinare a tali possibilità.
Il Pnrr dalle parole ai fatti
È il caso dell’ormai celebre Pnrr, che destina al mondo alberghiero molte risorse economiche e altrettante potenzialità di sviluppo. “Il primo bando del Pnrr dedicato agli hotel – spiega Fabio Centurioni, esperto di finanziamenti europei e regionali, consulente per Serenissima Informatica – è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a inizio novembre, e sarà completato questo mese con i dovuti chiarimenti e con le regole di ingaggio”.
Ma cosa prevede? “Per le strutture ricettive è previsto – osserva Centurioni – un combinato disposto di credito d’imposta e finanziamento a fondo perduto, per un massimale di 100.000 euro. Con un vastissimo bacino di spese ammissibili, sulle quali è possibile presentare progetti con i relativi preventivi: si va dall’incremento dell’efficienza energetica alla riqualificazione antisismica, passando per l’eliminazione delle barriere architettoniche, le opere edilizie di manutenzione straordinaria, la realizzazione di piscine termali e delle relative attrezzature. E poi, tema importantissimo, c’è la digitalizzazione”.
L’imperativo del digitale
Cosa si intende per digitalizzazione? “Impianti wi-fi, siti web ottimizzati per mobile, programmi e sistemi informatici per la vendita diretta, spazi e pubblicità per promuoversi e commercializzare su siti e piattaforme specializzate, consulenza per la comunicazione e il marketing digitale, strumenti per proposte in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità”. Il consiglio dell’esperto è in questo caso decisivo: “Per avere più probabilità di accedere ai contributi, gli albergatori devono investire in innovazione e digitalizzazione, che garantiscono un punteggio più alto ai progetti. La ciliegina sulla torta è che anche le spese per la progettazione sono incluse tra quelle ammissibili. Non si può volere di più”.
Quanto alla tempistica degli investimenti, Centurioni rimarca che “il nuovo credito spetta anche per gli interventi avviati dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora conclusi alla data del 7 novembre 2021, a condizione che le relative spese siano sostenute a decorrere da quel momento. È per questo che è importante non aver chiuso i progetti a quella data, altrimenti si rischia di non vedersi riconosciute le spese. In caso contrario, si tratta di riaprire il progetto dandogli continuità”. E chi ha percepito altre forme di finanziamento? “Non c’è alcun problema: i contributi – in questo caso nella misura dell’80% fino a 100.000 euro – sono anche cumulabili con quelli provenienti da altre agevolazioni, tranne rari casi. Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione tramite modello F24, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui gli interventi agevolabili sono stati realizzati. Il credito può anche essere ceduto, in tutto o in parte, con facoltà di successiva cessione a soggetti terzi, banche e altri intermediari finanziari compresi”.
Le opportunità nazionali
Spostandoci sul piano delle opportunità offerte dal sistema-Italia, Centurioni spiega che “esistono due tipi di agevolazione, che io definisco ‘a fungo’ e ‘sempreverdi’. I primi sono i voucher per la digitalizzazione degli alberghi, che garantiscono il 50% delle spese fino a 10.000 euro, a fondo perduto. Li gestiscono singolarmente le 60 camere di commercio e le regioni italiane, e vanno colti non appena spuntano nel corso dell’anno”.
È un sempreverde, invece, “il bando nazionale, sempre attivo, che ha ad oggetto la formazione digitale 4.0. E in questo bando, elemento molto caratterizzante rispetto ad altri, rientrano anche le tecnologie in cloud. Non importa se il software che l’hotel acquista è di proprietà o utilizzato su licenza a canoni mensili. In più, in questa categoria rientrano anche strumenti di largo uso per gli albergatori quali PMS, CRM, POS, Hotel Back Office, SPA Management System. Altrettanto interessanti le possibilità di integrazione, automazione e sviluppo digitale attraverso programmi di digital marketing, di analisi dei big data”.
La formazione
Ma l’innovazione è l’implementazione di nuove tecnologie hanno bisogno di formazione dei dipendenti. “Esattamente. In queste forme agevolate di accesso al credito è obbligatoria e viene a sua volta finanziata”, osserva Centurioni, che sottolinea come “tale formazione deve essere costantemente monitorata. Anche per questo è importante affidarsi a uno studio professionale, altrimenti il rischio è di perdere opportunità: ci vuole chi segua da vicino ogni fase dei processi di formazione e i vari step del progetto. E anche le spese vanno certificate da un revisore dei conti”. Tale formazione viene in un primo step erogata dalle software house scelte dall’hotel per dare sostanza ai propri progetti di digitalizzazione.