Bartolo D’Amico, trent’anni alla guida di un hotel che innamora

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Manager con una consolidata esperienza nel mondo dell’ospitalità, Bartolo D’Amico è partito dalla classica gavetta per raggiungere in poco tempo i vertici della gestione alberghiera.
Da ben 32 anni D’Amico è alla guida del Grand Hotel Masseria Santa Lucia di Ostuni (BR), e nel 2023 è stato eletto presidente nazionale di ADA, l’associazione italiana dei direttori d’albergo. Gli abbiamo posto alcune domande per conoscerlo meglio e scoprire qual è la sua filosofia di ospitalità.

Le tappe fondamentali e un obiettivo futuro per raccontare il tuo percorso professionale
Il mio percorso parte nel 1974 quando mi sono iscritto all’Istituto alberghiero di Brindisi nel corso di sala/bar. Tutte le estati ho lavorato in albergo da San Vito Lo Capo a Cogne con diverse puntate all’estero. Nel 1978 arrivo all’Hotel del Levante come concierge, poi portiere di giorno, segretario di cassa. Nel 1985 passo all’Hotel Rosa Marina come caporicevimento prima e vicedirettore poi fino al 1991. In quell’anno mi contatta il proprietario del Grand Hotel Masseria Santa Lucia di Ostuni che mi propone di assumere la direzione dell’albergo. Ci sono da 32 anni. Sono in ADA da trent’anni, presidente Ada della regione Puglia, per otto anni vicepresidente nazionale. Ne sono diventato presidente nazionale nel 2023. Dal 1989 ho insegnato nell’Istituto alberghiero di Brindisi fino al 2022.

Tre parole che definiscono l’esperienza al Grand Hotel Masseria Santa Lucia.
Non è per tutti. È un albergo di categoria 4 stelle, molto semplice, con un viale di palme lungo 400 metri per arrivare al mare. Albergo e location selezionano gli ospiti. È una vecchia masseria fortificata che è l’ideale per chi cerca riposo, relax e la vera cucina pugliese.

Dal benvenuto all’arrivederci. Cosa ti piacerebbe che l’ospite ti dicesse salutandoti e cosa vorresti che portasse con sé del suo soggiorno?
Il nostro ospite se si ferma solo un paio di giorni non comprende appieno l’ambiente e il luogo. Deve soggiornare per almeno una settimana. Dopodiché va via piangendo e di solito torna. Ho ospiti che tornano da trent’anni. Chiamano durante l’anno per sapere come sta andando. Sono più amici che ospiti. Si raccomandano che gli venga riservata sempre la stessa camera. È un posto di cui ci si innamora. L’ospite di norma prenota per l’anno seguente già al momento della partenza. È un posto che seleziona i propri ospiti nel corso degli anni.

In una classifica ideale, quali sono gli elementi ai primi tre posti nel successo del Grand Hotel Masseria Santa Lucia?
La posizione, innanzitutto. Siamo al centro della Puglia lungo la direttrice che collega Lecce con Bari. Siamo sul mare cui siamo collegati con il viale di palme che consente di arrivare sulla spiaggia a piedi o con le golf car elettriche. La qualità della cucina pugliese, delle sue materie prime.

Uno sguardo fuori dalla finestra del Grand Hotel Masseria Santa Lucia: cosa si vede fuori? E cosa di quel che si vede si riflette all’interno?
Maurizio Macciocchi è stato lo splendido architetto che ha progettato l’albergo. Chi viene da noi non ha mai lo sguardo chiuso da un muro. C’è sempre un’apertura su un prato, sul mare. Tutte le camere hanno un piccolo giardino in cui fare la colazione o leggere un libro. Dentro e fuori dialogano in continuazione. L’albergo offre una grande apertura su un mondo che è ancora selvaggio, intatto.

Aspetto tecnologico e aspetto umano: in che modo si completano? E in che modo non lo faranno mai?
Siamo moderatamente tecnologici per quel che serve per facilitare il servizio e l’operatività. Nei fatti, siamo soprattutto umani nell’approccio e nel servizio. Siamo decisamente per l’aspetto umano.

Proviamo a fare un salto nel 2035: nel Grand Hotel Masseria Santa Lucia cos’è cambiato e cosa è rimasto uguale?
Non ci sarò perché sarò in pensione: sono del 1959. La Masseria Santa Lucia sarà un po’ più tecnologica ma spero che chi mi sostituirà manterrà la naturalezza dell’albergo: l’orto, il viale di fichi d’India, il frutteto che ci siamo ritrovati e che abbiamo valorizzato. Gli ospiti da noi consumano soprattutto la frutta di stagione che produciamo direttamente.

Bartolo D’Amico, trent’anni alla guida di un hotel che innamora - Ultima modifica: 2024-06-03T17:48:30+02:00 da Renato Andreoletti

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