Anche Roma riparte. Sono infatti positive, finalmente, le previsioni sugli arrivi nella Capitale nelle settimane a venire. Un elemento condiviso con le altre città d’arte, e che ha fatto scegliere a molti albergatori romani di riaprire le strutture, in buona parte chiuse sin dall’inizio della pandemia.
“Nei mesi di luglio e agosto – spiega il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli – abbiamo contato 600 alberghi aperti e 600 alberghi chiusi: quelli aperti hanno fatturato il 10-15% in più rispetto al 2020, essenzialmente per il Green pass, ma sempre l’80% in meno rispetto al 2019”. La novità è che da questo mese “apriranno almeno 150-180 alberghi in più”, il che vuol dire che i rimanenti 400 circa “aspetteranno marzo”.
Luglio e agosto, d’altronde, non sono mai stati mesi intensi per la Capitale, tanto più che “il turismo in questa fase è ancora solo italiano ed europeo, e d’estate si va al mare. Le città d’arte sono preferite dagli americani, che stanno iniziando a tornare, mentre è ancora tutto fermo da Cina e Russia”, sottolinea Roscioli.
Quanto al ritorno della ciclicità stagionale, l’imprenditore spiega che “la stagione romana inizia a Pasqua e termina con il ponte di inizio novembre, per cui ci aspettiamo che per l’autunno prosegua questo trend di crescita. Natale sarà invece bassa stagione, e si ripartirà in primavera. Forse molte strutture richiuderanno per riaprire poi a marzo, e si riporrà il problema della cassa integrazione”.