Clorofil e il calcolo dell’impronta di carbonio nel settore alberghiero e della ristorazione

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Clorofil, il calcolatore dell’impronta di carbonio dedicato agli albergatori e ristoratori ideato dal gruppo francese majorian, a quasi due anni di distanza dalla nascita fa il suo primo bilancio: oltre 588 strutture (tra Francia e Italia) si sono già registrate, e il 30% ha sottoscritto un abbonamento.

Lo commenta Carole Pourchet, CEO di majorian e direttrice generale di Teritoria, che lo definisce “un traguardo importante che testimonia come il tema della sostenibilità sia ormai una questione imprescindibile per chi opera nel turismo e nel settore dell’ospitalità”. Un successo ancora più significativo se si considera che, precisa la ceo, “l’8% delle emissioni dirette di gas serra provengono dal turismo e il 16% delle emissioni del settore turistico sono legate all’ospitalità e alla ristorazione. Più stabilimenti utilizzeranno clorofil, più contribuiremo a ridurre l’impatto di carbonio del settore”.
Tra le strutture che fino ad oggi hanno adottato clorofil, il 34% ha convalidato il processo di calcolo delle emissioni di CO2e grazie al metodo di calcolo Bilan Carbone® creato dall’Agenzia per la transizione ecologica francese (ADEME). Questo ha permesso di ottenere un’indicazione significativa sulla provenienza delle maggiori emissioni: in primis la mobilità dei clienti, che ruota attorno all’80%, a seguire la gestione dell’energia e dei rifiuti.

I quattro principi di Clorofil
Clorofil si conferma come uno strumento innovativo che si basa su 4 principi:
Misurare con precisione le emissioni di CO2e
Ridurre le emissioni grazie a indicatori chiave e a un elenco di azioni concrete da intraprendere per ridurre l’impronta di carbonio
Contribuire a progetti di compensazione di carbonio
Comunicare al pubblico attraverso uno specifico badge, che identifica le strutture che hanno effettuato il calcolo della loro impronta di carbonio e si sono fissate obiettivi di riduzione, e un widget.
Lo strumento può essere utilizzato anche come gestionale, fornendo una panoramica completa dell’impatto in diverse categorie: acquisti, mobilità, energia, operazioni, rifiuti.

Grazie allo strumento le strutture hanno potuto inoltre individuare aree di miglioramento e implementato strategie efficaci di riduzione, ottimizzando i costi operativi e motivando il personale.

Gli obiettivi del settore alberghiero
ll 30% ha fissato obiettivi di riduzione mediamente al 4%, che è leggermente al di sotto del 5%, dato raccomandato dalle strategie a basse emissioni di carbonio per allinearsi all’Accordo di Parigi. Tuttavia, le azioni scelte sono realizzabili, come ad esempio la diagnosi energetica della struttura, la rimozione delle tovaglie nei ristoranti per ottimizzare la gestione della biancheria, l’introduzione di una vera opzione vegetariana per sensibilizzare i clienti alla riduzione del consumo di proteine animali.
Alcuni hanno anche scelto di aumentare la durata del soggiorno dei propri clienti per ridurre le emissioni legate alla loro mobilità. Le strutture, infatti, grazie al widget che viene loro fornito, hanno potuto coinvolgere i clienti nel calcolare l’impatto ambientale del loro viaggio. La reportistica dettagliata, con visualizzazione chiara delle emissioni di CO2e per categoria, e l’interfaccia intuitiva, sviluppata specificamente per il settore per facilitare l’inserimento dati, risultano ad oggi le funzionalità più apprezzate del tool.

Una case history virtuosa
Tra le realtà ricettive che hanno adottato clorofil e ne hanno saputo trarre beneficio c’è Parco San Marco Lifestyle Beach Resort, sul lago di Lugano, che dopo aver ottenuto la certificazione Green Globe, ha deciso di utilizzare questo strumento con l’obiettivo di ridurre l’impronta di carbonio, proteggere l’ambiente e attrarre una clientela sempre più consapevole. I traguardi che si è posto sono quelli di ridurre le emissioni di CO2 del 25% entro il 2025, il consumo energetico del 20%, i rifiuti solidi del 30% e il consumo di acqua del 15%. Tra le azioni concrete messe in campo ci sono il monitoraggio dell’uso della carta, l’eliminazione della plastica nei punti vendita, e l’uso di materiali sostenibili. Hanno implementato anche sistemi di controllo intelligenti per l’illuminazione e la climatizzazione, con un monitoraggio in tempo reale e la promozione di mobilità responsabile, grazie a veicoli elettrici e stazioni di ricarica. Il coinvolgimento degli ospiti è stato fondamentale: il resort ha introdotto programmi di sostenibilità, condividendo informazioni dettagliate e consigli su come i clienti possano contribuire. Con l’adozione di clorofil, il Parco San Marco Lifestyle Beach Resort ha anche potuto comunicare efficacemente al pubblico grazie al badge e al widget i dati ottenuti, rafforzando la propria immagine di leader nella sostenibilità. L’output dei risultati per indicatori chiave ha evidenziato il posizionamento del resort rispetto alla media delle altre strutture, facilitando il benchmarking.

Clorofil e il calcolo dell’impronta di carbonio nel settore alberghiero e della ristorazione - Ultima modifica: 2024-12-16T11:58:55+01:00 da Redazione

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