Nel cuore della Serenissima, ma lontano dal tumulto che spesso caratterizza le zone più centrali, il quartiere di Sant’Elena rappresenta un angolo di Venezia sorprendentemente tranquillo e autentico. Un’oasi verde grazie ai suoi parchi e giardini, tra cui i celebri Giardini della Biennale, che ospitano l’omonima esposizione artistica di fama internazionale. Il quartiere offre una prospettiva diversa di Venezia: le sue calli ampie, i ponti bassi e le case residenziali evocano una dimensione più rilassata, lontana dal caos turistico. Nel contempo, la posizione è strategica: in soli 20 minuti, attraverso la Riva degli Schiavoni, si raggiunge Piazza San Marco.
Proprio qui, immerso nel Parco delle Rimembranze, sorge l’Hotel Indigo Venice Sant’Elena, raffinato boutique hotel gestito da HNH Hospitality, parte del portfolio di IHG Intercontinental Hotels Group, cui fa capo il brand Indigo; un’insegna che identifica alberghi unici legati a doppio filo al luogo in cui si trovano e al contesto culturale. Alla guida della struttura dallo scorso luglio, l’hotel manager Carmela Pino, siciliana d’origine e innamorata di Venezia; con una consolidata esperienza nel settore hospitality alle spalle.
Raffinato ed eclettico
Ospitato in un ex convento degli anni Trenta, il boutique hotel si presenta con un design raffinato e un comfort contemporaneo. Il progetto di interior – curato dallo studio THDP e in particolare dall’architetta Manuela Mannino – ha saputo coniugare uno stile elegante ed eclettico con esperienze locali e un’identità ben definita; fonte di ispirazione, la storia e il forte legame tra Venezia e la cultura bizantina.
Piatti e cuscini richiamano infatti le decorazioni e le palette di questa antica civiltà. Un tributo all’artigianato locale è dato anche dai lampadari soffiati in vetro che illuminano la lobby e dalle lanterne nei toni del grigio, verde e ocra, quasi a ricreare le atmosfere di una passeggiata notturna tra le calli. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera che si respira in hotel, la presenza di pezzi d’arte unici come la stampa di Alberto Valese, artigiano veneziano che fu il primo ad importare in città la tecnica Ebru da Istanbul.
La struttura si sviluppa su quattro piani; al piano terra troviamo la lobby che senza soluzione di continuità prosegue nella zona f&b con il Savor Restaurant Bar & Garden, aperto anche alla clientela esterna, circondato da grandi vetrate che affacciano sul delizioso giardino interno, un vera chicca per un hotel a Venezia. Qui è situata anche una Pompeiana, spazio utilizzato per l’organizzazione di eventi, privati e business.
Le 75 camere e suite sono suddivise in 31 standard, 33 premium, 7 suite con vista giardino, 3 suite con living area e una duplex suite con terrazza. Il design della stanze, elegante e ricercato, presenta tonalità calde ed elementi dorati che richiamano lo stile bizantino, mentre quello delle suite con living area si ispira ai colori della laguna e alle gondole, tra i principali simboli della città. A dare un tocco di originalità ai bagni è invece il decoro che richiama la tecnica del terrazzo alla veneziana.
Nella “Venezia dei veneziani” a caccia di emozioni
Il forte legame dell’Indigo Venice con Sant’Elena e Venezia più in generale non si evince solo nei dettagli che decorano i suoi spazi, ma anche nelle proposte esperienziali Discover Venice che puntano a offrire agli ospiti emozioni uniche e indimenticabili.
Nei pacchetti – oltre alla scoperta del quartiere e alla visita della Biennale o dell’Arsenale, poco distanti dall’hotel -, tra le attività più suggestive suggerite agli ospiti c’è l’esperienza “Perle a Lume” in una bottega vetraia di Murano per vedere come si realizzano le perle di vetro, e provare quindi a creare il proprio prezioso ed esclusivo “gioiello-souvenir”.