Quindici obiettivi condivisi per il 2025 e il 2030, perché l’impegno per un “mondo migliore” (a cui l’Associazione faceva già riferimento nel suo Manifesto del 2014) deve passare da gesti seri, sorretti da una programmazione ben costruita. Così Relais & Châteaux guarda al futuro, con uno sguardo attento allo sviluppo sostenibile.
Fondata nel 1954, Relais & Châteaux è un’associazione di 580 hotel e ristoranti in tutto il mondo, che appartengono e sono gestiti da imprenditori indipendenti uniti dalla passione per il proprio mestiere e dal desiderio di instaurare con gli ospiti un legame autentico. Danilo Guerrini, direttore e maitre de maison del Relais & Châteaux Hotel Borgo San Felice a Castelnuovo Berardenga, guida della delegazione italiana, definisce quella di Relais&Chateaux una famiglia. Che condivide valori e principi, e che – sul tema specifico della sostenibilità – ha deciso di darsi delle regole, impegnarsi e agire collettivamente.
Le azioni alla base di questo cammino sono tre e sono molto concrete; la pubblicazione del suo primo Report di sostenibilità, l’adozione di un piano d’azione per lo sviluppo sostenibile, basato su 3 pilastri fondamentali e 15 obiettivi per il 2025 e il 2030, l’implementazione di un sistema di reporting completo e internazionale basato su 60 indicatori, con una propria metodologia e destinato a essere ripetuto ogni anno.
Tre pilastri e 15 obiettivi
Asse fondamentale del piano d’azione dell’associazione è la protezione dell’ambiente, con un’attenzione particolare ai temi del riscaldamento globale, del consumo di acqua, della biodiversità e dell’inquinamento causato dall’uso di plastica.
Fondamentale anche il controllo dell’intero ciclo di vita del piatto, privilegiando i fornitori e le filiere locali e la conservazione del patrimonio culinario. Ma la sostenibilità è anche un valore sociale, e l’associazione pone l’accento sulla parità di genere, la diversità e le condizioni di lavoro dei dipendenti, sul “geoturismo” e il coinvolgimento della comunità locale in favore dell’ambiente al quale ciascuna dimora è fortemente legata dal punto di vista geografico, naturale, storico ed economico. Tra gli impegni assunti dall’associazione ci sono quelli per il clima, per la sostenibilità in cucina, la parità di genere.
Rispetto al primo, l’associazione mette la decarbonizzazione al centro del suo piano d’azione, incoraggiando le dimore a monitorare la propria impronta di carbonio: entro il 2025 il 50% degli associati misurerà le proprie emissioni di gas serra, contro il 12% che lo ha già fatto nel 2021. La lotta al riscaldamento globale è un tema così sentito che Relais & Châteaux ha fissato un obiettivo molto ambizioso come la riduzione del consumo energetico del -40% entro il 2030. Alcuni associati sono già pionieri in materia di neutralità carbonica e sono in grado di compensare anche gli spostamenti dei loro ospiti: Awasi Patagonia (Cile), Awasi Atacama (Cile), Awasi Iguazú (Argentina), EOLO-Patagonia’s Spirit (Argentina) e Nayara Springs (Costa Rica).
Tra i parametri monitorati c’è anche l’approvvigionamento responsabile, un tema che tocca tutti i servizi passando dai prodotti per la pulizia agli arredi; è un ambito nel quale eccelle il Bellevue Hotel & Spa (Cogne), che per la propria Spa sceglie solo prodotti locali e biologici, rimedi a base di erbe e preparati ottenuti con acqua e fango del ghiacciaio mescolati con miele, latte e vino locali.
La cultura dei prodotti locali e biologici è già una realtà per Relais&Chateux, quindi il tema è già ‘nelle corde’ degli associati: il 30% dei ristoranti serve già verdure biologiche, di stagione e coltivate in loco: una percentuale che Relais & Châteaux vuole incrementare al 50% entro il 2025.
In Italia il ristorante Dal Pescatore Santini (3 stelle Michelin a Canneto sull’Oglio) è un pioniere in materia. La sua azienda agricola, avviata nel 2020 in piena pandemia su un terreno precedentemente coltivato in modo intensivo, utilizza esclusivamente metodi di agricoltura rigenerativa: un approccio che apporta benefici al suolo e alla biodiversità locale, e contribuisce attivamente al sequestro di carbonio dall’atmosfera.
In tema di sostenibilità sociale, il 42% delle dieci figure più pagate da ciascuna dimora è donna. Sebbene si tratti di un risultato già molto incoraggiante, l’associazione punta ad una vera parità – il 50% – entro il 2030.
Anche l’inclusione sociale è un tema caro all’associazione, e nelle dimore si traduce in progetti concreti come l’Orto & Aia Felice dell’Hotel Borgo San Felice (Castelnuovo Berardenga), il programma della Fondazione Allianz Umana Mente che offre un’opportunità di impiego a giovani con disabilità e in condizioni svantaggiate.